I consumatori sono alla ricerca di formati alternativi al vetro da 750 ml. Dopo Wine Intelligence lo suggerisce anche Rabobank: “quality over quantity” e miglior conservazione le parole d’ordine
I formati alternativi alla bottiglia in vetro da 750 ml stanno catturando l’attenzione di diversi analisti del mercato del vino. La crescita degli imballaggi non tradizionali è stata indicata da Wine Intelligence a dicembre scorso come uno dei driver del mercato del vino per il 2018, e sarà presumibilmente veicolata dal procedere della dinamica di premiumizzazione dei vini bag in box in alcuni mercati (tra cui quello americano dove ciò sta già avvenendo da diverso tempo portando alle stelle le vendite di alcuni marchi), e dalla diffusione delle confezioni a capienza ridotta o monodose (ne avevamo parlato qui).
Lo stesso tema è stato affrontato recentemente anche da Rabobank (raccogliamo la notizia da Beverage Daily). La bottiglia in vetro – secondo Stephen Rannekleiv, Global Sector Strategist Beverages del gruppo olandese – è parte dello status del vino e rappresenta ancora il 50% delle vendite, ma alcune sue le sue caratteristiche si dimostrano svantaggiose in relazione ad alcuni recenti sviluppi del mercato del vino. In Usa ad esempio – Rannekleiv opera nella sede di New York di Rabobank – la dimensione della famiglia media si sta riducendo e i consumatori cercano di bere meno ma meglio, così una bottiglia di vino da 750 ml può risultare addirittura troppo capiente. Ciò lascia spazio ai formati più piccoli. Alcuni produttori di vetro stanno rispondendo a questa esigenza di mercato rendendo disponibili bottiglie in formato 187 ml e 375 ml, volumi minori che possono essere sfruttati dai produttori di vino – suggerisce ancora Rannekleiv – con la strategia di preservare la propria immagine in un’ottica di “quality over quantity”.
Vi è poi il Bag in Box, la cui popolarità negli Stati Uniti ha portato alla straordinaria crescita di marchi come Black Box di Constellation Brand o Bota Box di Delicato Family Vineyards.
Sebbene, infatti, la capienza delle confezioni B-i-B sia superiore a quella di una tradizionale bottiglia (i formati più diffusi sono 3 o 5 litri) il vino in plastica e cartone è ritenuto più pratico da molti consumatori proprio perché garantisce una miglior conservazione del vino una volta “stappato”. Secondo Nielsen, di fronte ad una crescita generale delle vendite di vino per il consumo casalingo negli Stati Uniti del 5,6% nel 2016, le vendite in vino in Tetra Pak si sono incrementate nello stesso anno del 21%, quelle del bag-in-box da 3 litri del 13% e quelle di vino in lattina del 100%.
FEB
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