Stati Uniti: manca uva, e i produttori di Napa e Sonoma fanno incetta di vino sfuso da Cile e Argentina
La scarsa vendemmia 2011 incomincia a far sentire i propri effetti sul mercato Usa. Da gennaio a marzo di quest’anno, come mostrano chiaramente le tabelle in pagina, le grandi imprese americane, e in particolare californiane, hanno preso a fare incetta di vino sfuso dal Sudamerica per fronteggiare la carenza di materia prima, valutata intorno al 10% in media. Manca uva, insomma, con tutta la West Coast sotto di scorte in maniera preoccupante: si va dal -8% di Napa per arrivare al -16% di Sonoma e al -30% delle aziende situate nella Mid Coast. E con i prezzi all’origine che stanno pericolosamente fluttuando al rialzo: dai Cabernet ai Merlot, ma anche Pinot noir e Sauvignon, quest’ultimo quasi introvabile.
Ecco allora spiegata la ricerca forsennata di prodotto a buon mercato in Sudamerica, dove la materia prima non manca: le percentuali di sfuso proveniente da Cile e Argentina nei primi tre mesi del 2012 sono a tripla cifra: 341.000 ettolitri per i cileni (+276%), 300.000 ettolitri per gli argentini (+167%). Prezzi medi relativamente bassi, 1 dollaro al litro il vino cileno, 78 centesimi di dollaro l’argentino.
Spiegato questo piccolo e strano fenomeno delle tabelle dell’import americano nel primo trimestre dell’anno, per il resto si conferma invece quanto avevamo anticipato sul Corriere qualche tempo fa. La partenza del mercato americano nel 2012 sarà flat, in quanto gli importatori, approfittando della debolezza dell’euro nell’ultima frazione del 2011, hanno fatto scorte, soprattutto di vino italiano. Si spiegano così i rallentamenti patiti dai nostri operatori sull’imbottigliato (-4% a volume e valore), fenomeno che invece non coinvolge la Francia, in gran ritorno negli ultimi periodi, e la Spagna, che complessivamente mette a segno una buona crescita soprattutto sul fronte dei valori (+9%). Continua invece l’erosione di volumi e valori per i vini australiani, così come rallentano (e questa è una vera novità) le importazioni di vini cileni e argentini.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dipartimento Usa al commercio
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