Il decreto applicativo in dirittura d'arrivo: resta da decidere sul pagamento a 30 giorni o no
Il testo del decreto applicativo di quello che è ormai noto come articolo 62 del decreto “liberalizzazioni” (legge 1/2012) è in dirittura d’arrivo, anche se non trapela molto sui contenuti. Tuttavia, uno dei nodi su cui si sta discutendo – almeno all’interno della filiera vino – è il problema di come considerare le prestazioni fornite dai soci delle cooperative. In soldoni, quando un viticoltore conferisce l’uva si tratta di cessione (quindi vendita) oppure di conferimento di prodotto tout-court? A seconda di come si inquadri la cosa, cambia l’effetto dell’articolo 62, che prevede che per i prodotti freschi (l’uva è tale) il pagamento debba essere effettuato nel termine di 30 giorni. Se quindi il socio conferisce, la cantina sociale lo continuerà a liquidare come ha sempre fatto. Se invece “cede”, cioè vende, allora la cooperativa deve adempiere in un mese, stravolgendo in tal modo una prassi consolidata di rapporti cooperativistici.
La questione non è di poco conto, considerato che se prevalesse l’ipotesi conferimento, si avrebbe un grosso squilibrio di mercato: si consideri che un’azienda privata che acquisti l’uva dovrebbe pagarla nei 30 giorni, mentre il suo concorrente cantina sociale no.
Di qui i mal di pancia dell’industria privata, che si sono acuiti recentemente alla notizia che la commissione Agricoltura della Camera abbia prodotto un documento in cui si sostiene la necessità che il decreto applicativo operi la distinzione per i conferimenti dei cooperatori, escludendoli dall’obbligo dei 30 giorni.
I sostenitori della tesi “cessione” anche per le coop argomentano che di conferimento semplice non si può parlare, visto che a conti fatti il viticoltore viene pagato (con tanto d’Iva) esclusivamente in base ai quintali d’uva portati in cooperativa. I cooperatori, dall’altro lato, sostengono invece che la cooperativa, specie se a mutiualità prevalente, è proprietà dei viticoltori soci: in gran sostanza, essi conferiscono a un soggetto non terzo, ma di cui sono essi stessi parte. Anzi, sono essi stessi la cooperativa.
I nodi verranno sciolti presto.
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