Secondo una ricerca dell’università La Trobe di Melbourne, metà dei consumi in termini di alcol puro è assorbito dal 10% dei consumatori: i forti bevitori. Sono soprattutto uomini di mezza età che vivono in aree rurali
Sulla rivista Australian and New Zealand Journal of Public Health è stato pubblicato ad aprile un articolo che porta i risultati di un’analisi sulle abitudini di consumo delle bevande alcoliche in Australia. L’articolo Examining Australia’s heaviest drinkers è firmato da Michael Livingston Sarah Callinan, ricercatori presso il Centre for Alcohol Policy and Research (CAPR), afferente all’università La Trobe di Melbourne.
Studiando la distribuzione dei consumi di alcolici, si è riscontrato che il 54,4% dei consumi, esaminati in termini di alcol puro, è assorbito dal solo 10% dei consumatori totali di bevande alcoliche, coloro che bevono di più e che tendenzialmente scelgono prodotti economici e di scarsa qualità. Si tratta di un gruppo – hanno sottolineato i ricercatori – che beve molto di più di quanto suggerito nelle linee guida del National Health and Medical Research Council (NHMRC) e le cui cattive abitudini non vanno solo a danno della propria salute, ma sono un pericolo anche per le famiglie e la comunità.
Questa categoria di consumatori è rappresentata in maggioranza da uomini di mezza età, residenti in zone rurali o isolate dell’Australia e che bevono soprattutto in casa birra o vino venduto in contenitori di grande volume (tipo bag-in-box).
Fattore di spicco che emerge dall’analisi dei consumi dei forti bevitori è il ricorso a prodotti economici, tanto che nelle conclusioni l’articolo suggerisce che il governo dovrebbe prendere in considerazione, a tutela della salute pubblica, l’introduzione di misure quali l’introduzione di un prezzo minimo per unità alcolica.
FEB
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