Il percorso di certificazione della produzione vedrà coinvolto un campione pilota di dieci aziende volontarie e si inserisce nel progetto “RRR – Riduci, Rispetta, Risparmia”, un’iniziativa che in 4 anni ha quintuplicato la superficie coinvolta, arrivata oggi a 2.000 ettari
Spinge sulla sostenibilità il Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella che ha presentato a San Pietro in Cariano il protocollo di certificazione sulla difesa integrata in vigna approvato da Siquria. Il percorso, che prevede due certificazioni indipendenti ottenibili anche singolarmente, sarà attivo dalla prossima campagna vendemmiale. La prima si applica alle uve coltivate con la tecnica della difesa dalle tignole mediante confusione sessuale (un metodo biotecnologico preventivo alternativo all’utilizzo degli insetticidi), mentre la seconda disciplina l’impiego di fitosanitari a favore di prodotti a minor impatto ambientale in attuazione del Protocollo Tecnico di Produzione Integrata del Consorzio.
Per Olga Bussinello, direttrice del Consorzio Tutela Vini Valpolicella: “Dal 2011 lavoriamo per garantire alla Valpolicella uno sviluppo che risponda alle esigenze dell’ambiente e del territorio, con soluzioni calibrate sulle possibilità tecniche ed economiche delle nostre aziende. Il percorso di certificazione rappresenta invece uno strumento che risponde anche alle nuove richieste del consumatore, italiano e straniero, sempre più attento alla qualità e salubrità del prodotto. Sta infatti crescendo la domanda di vini ecocompatibili e biologici – ha proseguito Bussinello –, richiesti soprattutto in Germania e Nord Europa, mercati di riferimento per la Valpolicella”.
Il percorso di certificazione della produzione vedrà coinvolto un campione pilota di dieci aziende volontarie e si inserisce nel progetto “RRR – Riduci, Rispetta, Risparmia”, un’iniziativa che in 4 anni ha quintuplicato la superficie coinvolta, arrivata oggi a 2.000 ettari.
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