Secondo Wine Market Council e Nielsen, cresce la spesa in vino di qualità, piacciono varietà, chiusure e contenitori un tempo trascurati. Prosecco e cibo italiano ancora sotto i riflettori
I punti chiave del rapporto 2017 del Wine Market Council sulle abitudini dei consumatori abituali di vino statunitensi sono stati presentati in occasione delle premiazioni del Wine Star Awards, concorso organizzato ogni anno dal magazine Wine Enthusiast per premiare gli esperti del settore degli alcolici.
Come si legge sulle pagine della stessa rivista, John Gillespie, Presidente del Wine Market Council e Danny Brager, vice capo del Client Service di Nielsen, hanno in questa occasione fatto il punto sul mercato del vino americano, partendo dai dati raccolti nel corso dell’anno passato, e discutendone con più di 500 esperti e protagonisti del settore.
Nove i temi suggeriti.
Punto 1 – Oggi i consumatori abituali di vino abituali statunitensi mangiano più spesso fuori casa e oltretutto spendono di più rispetto alla media generale della popolazione statunitense.
Punto 2 – Tra le varietà e tipologia di vino più popolari – seguendo Nielsen – oggi non ci sono più tanto quelle tradizionali (Chardonnay e Cabernet Sauvignon) ma piuttosto i red blend californiani (della cui fortuna si parla oggi molto per questo mercato), il Sauvignon Blanc neozelandese, i rosati francesi e naturalmente il Prosecco.
Punto 3 – La spesa per l’acquisto di vino al dettaglio è crescita nel 2016 del 4,4%, quella per l’acquisto di superalcolici del 4,7%, cala invece il valore delle vendite della birra.Allo stesso tempo, inoltre, i bevitori di birra e superalcolici dichiarano di non avere speso meno in vino lo scoro anno (sono il 57% degli intervistati), e il 20% di questi ha dichiarato addirittura di avere bevuto più vino lo scorso anno rispetto al passato.
Punto 4 – Siccome consumatori abituali sono propensi a spendere di più per l’acquisto di vino di qualità, i brand più noti hanno incrementato i prezzi.
Punto 5 – Il consumo di vino dei ristoranti è favorito dalla possibilità di ordinarlo al bicchiere.
Punto 6 – Il cibo italiano è un altro dei fattori chiave del consumo di vino nei ristoranti. Il 64% dei bevitori abituali sono propensi a ordinare vino insieme a pietanze della cucina italiana, mentre il 56% lo abbinano con piacere con piatti di carne delle steakhouse; al contrario il cibo Giapponese e il sushi sono quelli meno legati al consumo di vino.
Punto 7 – Il tappo a vite non spaventa e non compromette il consumo di vino tra i bevitori abituali, anzi questa chiusura risulta particolarmente adatta alla vendita al bicchiere o durante i banchetti ed eventi.
Punto 8 – In fatto di gusto e aroma, popolari sono i bianchi freschi, i rossi frizzanti (categoria questa sentita come particolarmente food-friendly) e i rosati.
Punto 9 – Le vendite di vino in lattina sono in crescita, grazie alla sua praticità di consumo in occasioni informali.
FEB
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