Pubblicata a fine luglio, la nuova versione è direttamente applicabile dal 1° gennaio di quest’anno. Da UIV, a febbraio, corsi mirati per le aziende vinicole
La nuova versione dello standard GSFS – BRC versione VI ha come dichiarati obiettivi la riduzione delle visite da parte dei rappresentanti Gdo e la riprogrammazione delle tempistiche degli audit di certificazione, nel senso che dovrà essere dedicato maggiore tempo alla verifica delle buone prassi e in generale alla visita in campo rispetto alla verifica della documentazione di sistema. In tal senso sono stati infatti anche rimodulati i requisiti, con uno sbilanciamento, a livello numerico, in favore delle buone prassi rispetto ai requisiti gestionali. Il numero complessivo dei requisiti è stato ridotto attraverso un accorpamento generale degli stessi; rimangono comunque inalterati i 10 “fundamental” (vengono in realtà “riformulati”, ma le tematiche sono le medesime).
è stato inoltre introdotto un nuovo sistema di audit volontario, con la possibilità di accettare da parte dell’azienda eventuali audit senza preavviso, quantomeno limitatamente alla valutazione delle buone prassi (per la parte di sistema si dichiara come essenziale la presenza dei “manager”,pertanto risulta quasi impraticabile effettuare una verifica non annunciata sulla parte gestionale).
Fra le novità principali sono da sottolineare:
❶ non sono più ammesse esclusioni di prodotti dal campo di applicazione del certificato, salvo casi limitati e giustificati (in pratica chi escludeva determinati prodotti dal campo di applicazione non potrà più farlo, salvo nei casi in cui 3 condizioni specifiche si verifichino contemporaneamente)
❷ di contro, sarà difficilmente includibile nel campo di applicazione un prodotto gestito in outsourcing, salvo che esso “rientri” in azienda in una fase “intermedia” del processo (ad. es, sarà difficile includere un prodotto imbottigliato e confezionato presso altra azienda e che “rientra” solo per stoccaggio e spedizione, sarà impossibile certificare il prodotto del caso precedente se esso viene direttamente spedito dall’outsourcer)
❸ l’analisi dei rischi all’interno del sistema di autocontrollo deve essere formulata attraverso l’approccio basato sulla definizione di programmi di pre-requisiti (secondo la metodologia già prevista dalla norma ISO 22000:05)
❹ è richiesto un maggior coinvolgimento della direzione rispetto alla tematica della sicurezza alimentare e alla continua supervisione del sistema (richiesta presenza a riunioni mensili)
❺ la valutazione dei fornitori deve essere impostata in funzione dei rischi collegati alla materia prima fornita e svolta attraverso strumenti oggettivi
❻ nel caso di processi gestiti in outsourcing, oltre ad una specifica definizione degli stessi, è stato ulteriormente ribadito che l’azienda deve dimostrare un’attenta valutazione di ogni rischio per la sicurezza, legalità e qualità del prodotto e gestire gli specifici controlli derivanti
❼ è necessario giustificare in maniera esplicita l’esclusione dall’applicabilità dei requisiti inerenti il processo di progettazione e sviluppo
❽ sono state ampliate le sezioni relative al controllo dei corpi estranei, alle attività di pulizia e relativa verifica e alla gestione degli allergeni
Per meglio supportare le aziende vinicole nel recepimento del nuovo standard, Unione Italiana Vini ha in programma alcuni corsi mirati nel mese di febbraio. A breve su questo giornale pubblicheremo il calendario.
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