Secondo i dati di SymphonyIRI e Impact Databank i consumi dei prodotti sotto gli otto dollari cedono in volume nell’anno a novembre; quelli delle bottiglie di prezzo superiore crescono. Brutte notizie per i vini importati tranne quelli neozelandesi
Le vendite di vino da tavola nell’off-premise americano sono cresciute di un modesto 2,3% in volume e del 5,9% in valore nell’anno allo scorso 3 novembre (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). L’hanno registrato SymphonyIRI e Impact Databank. Si tratta in dodici mesi del commercio di 96,9 milioni di casse da nove litri per circa 7 miliardi di dollari.
Molto meglio fanno i prodotti Premium: le vendite delle bottiglie in commercio a un prezzo tra gli 11 e i 15 dollari sono cresciute del 15% in volume. Nel complesso gli acquisti di vino venduto sopra gli 8 dollari sono in crescita in termini di volume mentre cadono quelli dei vini di prezzo inferiore. I marchi Usa i più performanti (+3,3% in volume), gli importati invece cedono del 2,2%. I vini prodotti nell’Oregon (+6,3%) e quelli dello stato di Washington (+5,9%) hanno superato nel trend di crescita quelli californiani (+3,3%), anche se si tratta di volumi minori. Tra gli importati ottima performance della Nuova Zelanda (+21%) mentre perdono in volume gli australiani, i cileni e i tedeschi.
Devi essere connesso per inviare un commento.