L’abbinamento col cibo spinge i vini Usa. Cresce del 15% lo Champagne, nonostante il Prosecco, mentre sono in notabile calo i vini spagnoli e argentini. Sempre più popolari anche gli sparkling inglesi
La vendita di vino nel settore della ristorazione è fortemente legata all’abbinamento col cibo. Quest’affermazione è certamente scontata e banale, soprattutto quando si parla delle grandi cucine, quella italiana o francese, ad esempio; più insolito è invece leggere che la popolarità della cucina del sud degli Stati Uniti, e quella ispirata alla tradizione texana del barbecue, stiano oggi spingendo la vendita di vino statunitense nell’on-trade della Gran Bretagna.
Lo racconta Harpers in una breve presentazione del report Wine On-Premise UK 2015 di Wine Business Solution, società di consulenza strategica e commerciale di Sidney.
La nuova fortuna dei vini USA nella ristorazione del Regno Unito abbraccerebbe oggi gran parte dei vini d’oltreoceano, dal Cabernet high-end di Napa, al Pinot dell’Oregon o al Riesling dello stato di Washington, fino ai più commerciali brand californiani.
Più in generale, invece, secondo la stessa ricerca, nonostante il Prosecco, anche lo Champagne sarebbe oggi in crescita, +15% sia nelle vendite che nel prezzo.
Sempre più vino locale nelle carte dei vini, +27%, grazie soprattutto alla crescente popolarità degli sparkling inglesi. In notabile calo (-25%) invece le vendite di vino argentino e spagnolo, che erano invece cresciuti molto bene nel 2014 (+12 e +25% rispettivamente sul 2013).
FEB
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