Secondo Nielsen, l’imposta sullo zucchero aggiunto non ha cambiato le abitudini dei consumatori ma ha spinto il 50% dei produttori a riformulare i prodotti
La Soft Drinks Industry Levy, meglio nota con “sugar tax” sulle bevande analcoliche, è entrata in vigore nel Regno Unito lo scorso 6 aprile, allo scopo di incoraggiare le aziende produttrici a riformulare le bevande, riducendone il contenuto di zucchero.
Parte della strategia governativa di lotta all’obesità infantile, la tassa sullo zucchero incide per 18 pence al litro sulle bevande contenenti tra 5 e 8 grammi di zucchero ogni 100 millilitri, e per 24 pence al litro per le bevande contenenti oltre 8g/100ml.
La proposta d’introduzione di questa legge è stata con forza contrastata negli anni passati dall’industria del settore, che d’altra parte ha dovuto subito cominciare a ripensare i prodotti, con il risultato che in due anni oltre il 50% dei produttori ha già riformulato le proprie bevande. L’importo delle entrate previsto dal Tesoro una volta che la tassa fosse stata applicata è sceso dai 520 milioni di sterline annue, calcolate due anni fa, a 240 milioni di sterline calcolate all’introduzione della legge.
Degli effetti della Soft Drinks Industry Levy sulle abitudini di consumo nel Regno Unito si è occupata recentemente Nielsen nell’indagine Sugar Tax Shopper (ne ha parlato anche Beverage Daily). Fatti salvi i risultati già sottolineati dal Governo sulla riduzione del contenuto di zucchero operato dai produttori, la sugar tax sembra non aver invece rivoluzionato le abitudini dei consumatori britannici.
Più della metà dei consumatori (il 62%) ha dichiarato a Nielsen di non aver modificato le proprie abitudini di consumo, mentre solo un quinto dei consumatori dichiara di controllare più spesso di prima il contenuto di zucchero indicato sulle etichette delle bevande. Inoltre, se prima dell’introduzione della tax, l’11% degli acquirenti di bevande zuccherate affermava di voler smettere di bere queste bibite, questa percentuale è scesa oggi al solo 1%, mentre, a sorpresa, il numero delle persone propense ad acquistare bevande analcoliche zuccherate è cresciuto dal 31% (calcolato a fine marzo) al 44% calcolato a giugno.
Prima della sua introduzione, invece, il 54% dei consumatori si era dichiarato favorevole alla sugar tax, e oggi il 69% ritiene che debba essere estesa anche a prodotti dolciari e biscotti.
FEB
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