La protezione delle IGP e delle DOP post-brexit, in caso di mancato accordo commerciale, potrebbe passare per un nuovo schema che ricalcherebbe quello dell’UE rimanendo conforme al TRIPS della WTO
Se il prossimo 29 marzo il Regno Uniti lascerà l’Unione Europea senza aver siglato un accordo commerciale, sarà predisposto uno schema indipendente delle indicazioni geografiche (IGP) e di origine protetta (DOP), per il vino, i superalcolici e per gli altri prodotti alimentari britannici fino ad oggi protetti dalle norme comunitarie.
La decisione del governo britannico è stata annunciata la scorsa settimana dal Defra (Department for Environment Food & Rural Affairs), in una nota (si veda qui), dove tuttavia si sottolinea che, visto l’interesse reciproco tra le parti, è difficile non si giunga all’accordo commerciale.
In caso di “no deal scenario” dunque, sarà predisposto un nuovo regime di protezione, conforme all’accordo TRIPS della World Trade Organization (Wto), che ricalcando lo schema europeo, assicurerà automaticamente – e senza spese per i produttori – protezione agli 86 prodotti britannici che già godono del riconoscimento di IGP o DOP.
Questi prodotti, insieme, costituiscono oggi un quarto del valore di tutte le esportazioni di cibo e bevande dal Regno Unito; si tratta in particolare di cinque vini, cinque superalcolici e altri 76 prodotti agricoli o alimentari.
Allo studio anche la creazione di un nuovo logo di riconoscimento di denominazione, che andrà a sostituire sui prodotti quello dell’Unione Europea.
Su questi temi il Defra ha predisposto una consultazione pubblica.
Il Defra prevede inoltre che il nuovo schema di protezione sarà pienamente riconosciuto dall’UE, che continuerà a proteggere sul suo territorio le IG britanniche.
FEB
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