Grazie alla collaborazione con Everledger, Wine Fraud ha sviluppato il sistema Chai Wine Vault che permette di monitorare i passaggi di mano di una bottiglia dal produttore al consumatore
La tracciatura digitale dei passaggi di mano di una bottiglia di fine wine potrebbe essere una efficace soluzione nella lotta alla contraffazione nel mondo del vino. La propone Wine Fraud con il suo nuovo servizio Chai Wine Vault, sviluppato grazie alla collaborazione con Everledger, società che opera nella certificazione dei diamanti.
Proposto al momento per il solo vino di pregio, questo sistema di certificazione è potenzialmente applicabile anche su più larga scala, grazie alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie (e proprio in quest’ottica che riprendiamo la notizia già apparsa nel mese di novembre su diverse testate di settore tra cui The Drinks Buisinness, Decanter oltre che dall’italiana Wine News).
L’idea si basa su di un semplice concetto di logistica integrata, cioè la possibilità di verificare i passaggi di mano di un bene dal produttore al consumatore.
In un database blockchain vengono all’origine registrati i dati identificativi di una bottiglia (fino a 90 campi, tra cui i dati del produttore, la provenienze, caratteristiche dell’etichetta, del tappo, della capsula, l’immagine della bottiglia etc.). A ogni passaggio di mano della bottiglia i record del database sono aggiornati, così che in ogni momento possano essere verificati, a garanzia dell’autenticità del prodotto.
FEB
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