Il mercato del vino statunitense è maturo e ad un punto di svolta? In contrasto con la costante crescita degli ultimi anni, vi è la diminuzione dei consumatori abituali e del procapite
Negli ultimi cinque anni il volume del mercato del vino statunitense è cresciuto in media dell’1% annuo, per un consumo procapite di circa 12 litri e un vaso di possibile espansione fatto dal 60% degli adulti ancora non consumatori di vino.
Questi dati sembrerebbero aprire a una futura e costante crescita; non è tuttavia di questo parere – o almeno non lo è completamente – Wine Intelligence che nel suo report US Landscapes 2016 segnala alcune tendenze recenti che potrebbero influire negativamente su questo ottimistico modello di crescita continua.
Il mercato USA del vino potrebbe, infatti, avere già raggiunto il suo picco ed essere oggi, maturo ma in un stato di pausa. Il consumo procapite è diminuito negli ultimi anni in concomitanza con una contrazione del numero dei bevitori abituali (very frequent wine drinkers), coloro insomma che bevono vino ogni giorno (sebbene sia d’altro canto in crescita la percentuale di bevitori di vino di età superiore ai 55 anni).
Tra le tendenze che fanno ben sperare c’è la propensione da parte dei consumatori a provare sempre più frequentemente nuove prodotti (anche di nicchi), nuove varietà o vino proveniente da regioni di produzione diverse, ed anche la benevola accettazione del tappo a vite (fattore questo che va letto secondo Wine Intellige come segno di maturità di questo mercato). Vi è però, e questo è il punto su cui principalmente si basa la lettura prudente del mercato fatta nel report, un’evidente tendenza all’occasionalità del consumo di vino, di cui anche la crescita dei consumi di spumanti (e in particolare di Prosecco) è indizio evidente.
A ciò si aggiunga la sempre più concreta attenzione da parte dei consumatori a tematiche quali la relazione tra salute e consumo di alcolici.
Wine Intelligence suggerisce dunque che sebbene il mercato statunitense di vino vada verso la maturità, non si possa, senza almeno un ragionevole dubbio – mettere in diretta relazione la crescita degli ultimi anni con una salda stabilità futura.
FEB
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