Due alternative: alzare ancora l’Iva, oppure rivedere le agevolazioni al settore. “Dovremo essere bravi a far capire che non sono trattamenti di favore”
Roma. Uno scenario non dei migliori quello dipinto dal ministro Mario Catania nel corso del suo intervento al consiglio di amministrazione di Unione Italiana Vini a Roma: la riforma della Pac in stand-by, revisione di medio termine dell’Ocm di cui ancora non si intravedono i contorni, uno scenario interno abbastanza inquietante, dove la tassazione viene sventolata come spauracchio per futuri interventi legislativi sul settore.
Proprio a proposito di fiscalità, si è avuto un assaggio di quello che potrebbe accadere con le proposte, lanciate da esponenti del ministero della Salute, di una tassa sugli alcolici, vino compreso, per compensare gli effetti che l’abuso di alcol ha sul bilancio del Sistema sanitario nazionale. “Purtroppo, uscite come questa, smentite poi dal ministro Balduzzi con cui mi sono personalmente confrontato – ha detto Catania – sono che il frutto della fatica che facciamo noi come responsabili della politica agricola e voi come settore a far capire che il vino è diverso da tutto un insieme di prodotti alcolici che vengono consumati in maniera totalmente diversa, in particolare dai giovani. Su questo non è stata fatta una sufficiente opera di informazione sull’opinione pubblica, e il fatto che ancora si identifichi il prodotto come un fattore di negatività sociosanitaria e si ipotizzi una possibile tassazione sta a significare che dobbiamo lavorare di più per spiegare ai dirigenti del ministero della Salute e in generale all’opinione pubblica quanto il prodotto ha poco a spartire con comportamenti e utilizzi deviati. Questa volta il ministro della Salute ha recepito le istanze, ma questo non vuol dire che si possa smettere di vigilare su questo”.
Dopo l’Imu, il taglio delle agevolazioni?
Ancora a proposito di fiscalità in tema agricolo, dopo l’anticipazione dell’entrata in vigore dell’Imu, il Governo – han annunciato il ministro – potrebbe ritornarci sopra, in particolare dedicandosi a una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali al settore. Questo tipo di lavoro è prospettato in alternativa all’aumento dell’Iva nella seconda metà dell’anno, tra l’altro già prevista dall’ex ministro Tremonti. E’ anche questa una materia su cui dobbiamo mettere la massima attenzione, per andare a spiegare caso per caso come una serie di deroghe o agevolazioni fiscali del comparto siano non trattamenti di favore, ma operazioni giustificate vuoi rispetto al rapporto dell’agricoltura rispetto all’economia reale, vuoi come interventi che rendono soltanto più agevole il pagamento delle imposte, penso per esempio alla forfetizzazione”.
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