E’ delle scorse settimane il riconoscimento del ministero delle Politiche agricole, che a seguito dell’accreditamento da parte di Accredia ha inserito la società partecipata da Csqa-Federdoc-UIV nell’elenco dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni per il settore vino.
Anche Valoritalia, il più importante ente di certificazione dei vini in Italia, è ufficialmente soggetto accreditato per i controlli sul biologico. E’ delle scorse settimane infatti il riconoscimento del ministero delle Politiche agricole, che a seguito dell’accreditamento da parte di Accredia, ha inserito la società partecipata da Csqa-Federdoc-UIV nell’elenco dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni per il settore vino.
“L’integrazione di questo importante servizio – spiega Pietro Bonato, consigliere delegato di Valoritalia per la certificazione volontaria e il biologico – si colloca all’interno di una strategia di sviluppo che punta a qualificare Valoritalia come partner sempre più completo per le aziende del settore vitivinicolo italiano”.
Oggi infatti Valoritalia è in grado infatti di rispondere ad esigenze diverse: “Operiamo su più fronti – spiega Bonato – dal controllo sui vini a denominazione d’origine, attività in cui detiene una posizione di leadership nazionale, controllando il 70% dei vini Dop, ai servizi di certificazione volontaria a fronte delle principali norme di sistema (ISO 9001, ISO 22000, ISO 14001…) e di prodotto (ISO 22005, BRC, IFS…); dalla ricerca e innovazione svolta attraverso un pool di competenze di alto profilo integrate all’apporto di prestigiosi partner, sviluppando progetti all’avanguardia nel campo della sostenibilità, al controllo delle produzioni biologiche esteso, oltre che al settore vitivinicolo, anche alle produzioni vegetali fresche (ortofrutta) e trasformate (olio, surgelati biologici, succhi di frutta, polpa, pelati, passate, confetture, etc.). Ogni azienda, sia essa agricola, cantina, imbottigliatore etc., viene certificata singolarmente ed è pertanto autorizzata a vendere all’anello successivo della filiera uva/vino/ mosto da agricoltura biologica”.
Per quanto riguarda i costi di certificazione, Valoritalia effettua il calcolo sulla base di due indicatori: per la fase agricola, i costi variano in base alla superficie condotta (euro/ettaro) con quote ettaro variabili in relazione alla tipologia colturale. Per la fase di trasformazione, invece, la quota variabile è in funzione del quantitativo di prodotto biologico ottenuto, alla quale si somma una quota fissa a copertura dei costi di gestione interna.
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