Oggi le donne bevono una quantità di alcolici assimilabile a quella degli uomini, ma ciò ha portato nel XXI secolo ad una crescita dell’incidenza nel gentil sesso delle patologie legate all’abuso di alcol
Il gap dei consumi d’alcol tra uomini e donne sarebbe oggi completamente chiuso. L’ha rilevato uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista BMJ Open, condotto da ricercatori dell’americana Columbia University e dell’australiana University of New South Wales, e teso ad analizzare l’evoluzione storica delle abitudini di consumo nel mondo tra generazioni di consumatori maschi e femmine e il relativo tasso di incidenza, per sesso, delle patologie legate all’abuso di alcolici.
A questo scopo sono stati presi in esame i risultati di 68 precedenti studi scientifici e analizzati dati relativi a persone nate tra il 1891 e il 2000, suddivise per generazioni.
Ne è emerso che in media nei primi anni del XX secolo per gli uomini era due volte più probabile bere alcolici rispetto alle donne, e che i maschi avevano tripla possibilità di incorrere in problemi di salute derivanti dall’abuso di alcol.
Col passare degli anni e delle generazioni le differenze di consumo tra i sessi in termini di quantità si sono via via assottigliate, per sparire quasi del tutto oggi, mentre proprio per questo motivo l’incidenza delle patologie legate all’abuso di alcol si è incrementata tra le donne, e ha raggiunto oggi valori simili a quelli riscontrati tra i maschi.
La ricerca avverte inoltre che le donne sono, per di varie ragioni, più vulnerabili agli effetti nocivi derivanti dall’abuso di alcol; tra queste ad esempio il fatto che il corpo delle donne impiega più tempo rispetto a quello degli uomini a metabolizzare l’alcol.
L’abstract della ricerca è disponibile qui, mentre qui, sul sito del National Center for Biotechnology Information (NCBI), se ne può leggere un esaustivo compendio in lingua inglese.
FEB
Devi essere connesso per inviare un commento.